Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47152 del 9 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:47152PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione mediante minaccia si configura quando l'agente, con atti idonei e univocamente diretti al conseguimento dell'obiettivo delittuoso, prospetta un male ingiusto in modo tale da ingenerare nella persona offesa un ragionevole timore di subire un danno, a prescindere dall'effettiva percezione di tale minaccia da parte del destinatario. Ai fini della punibilità del tentativo, infatti, rileva l'idoneità causale degli atti compiuti per il raggiungimento del fine criminoso, nonché l'univocità della loro destinazione, da valutarsi ex ante in relazione alle circostanze di fatto e alle modalità della condotta, a prescindere dall'effettivo verificarsi dell'evento. Pertanto, la mancata percezione della minaccia da parte della persona offesa non esclude la configurabilità del reato tentato di estorsione, purché gli atti compiuti dall'agente siano idonei e univocamente diretti a prospettare un male ingiusto, tale da ingenerare un ragionevole timore di subire un danno. Inoltre, l'elemento soggettivo del reato di tentata estorsione mediante minaccia sussiste anche qualora l'agente abbia agito con l'intento di dissuadere la persona offesa dal realizzare un suo illecito proposito, in quanto tale finalità non esclude la consapevolezza e la volontà di porre in essere una condotta minacciosa idonea a indurre la vittima a compiere o omettere un atto in danno del proprio patrimonio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2014 della Corte di Appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
etnirele conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 15 ottobre 2014 la Corte d'appello di Lecce ha confermato la sentenz…

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