La pubblica amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento amministrativo avviato su istanza di parte o d'ufficio mediante l'adozione di un provvedimento espresso entro i termini previsti dalla legge. In particolare, per il procedimento di autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, il termine massimo per la conclusione del procedimento non può essere superiore a centottanta giorni dalla presentazione della domanda. Decorso tale termine senza l'adozione di un provvedimento espresso, la condotta omissiva dell'amministrazione procedente configura un inadempimento ai sensi dell'art. 2 della legge n. 241/1990, con conseguente obbligo per l'amministrazione di pronunciarsi espressamente sulla istanza entro un termine perentorio stabilito dal giudice. Tuttavia, la domanda di risarcimento dei danni è inammissibile per genericità, non essendo sufficiente la mera allegazione di un danno potenziale, ma essendo necessaria la dimostrazione puntuale e specifica del pregiudizio subito.