Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 932 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:932SENT

Massima

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La concessione di uno spazio di sosta riservato per persone con disabilità grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992 non costituisce un diritto soggettivo, ma è rimessa alla valutazione discrezionale dell'amministrazione comunale, la quale deve bilanciare l'interesse del singolo con quello della collettività, tenendo conto della limitatezza degli spazi pubblici destinati alla sosta nelle grandi città. L'amministrazione comunale, nell'esercizio di tale discrezionalità, può individuare preventivamente, con apposito regolamento, le situazioni di particolare rilevanza sociale che giustificano la concessione dello spazio di sosta riservato, come quelle relative a persone con disabilità grave che dimostrino la necessità di essere trasportate frequentemente nel corso della settimana per esigenze di lavoro, studio o di carattere sociale e sanitario, con un mezzo di trasporto guidato da persona convivente. Il mero riconoscimento della condizione di handicap grave ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992, congiunto alla residenza in zona ad alta densità di traffico, non è sufficiente per far sorgere in capo all'interessato un diritto soggettivo alla concessione dello spazio di sosta riservato, essendo necessario che l'amministrazione comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità e sulla base dei criteri stabiliti nel regolamento, accerti la sussistenza di una delle situazioni di particolare rilevanza sociale previste.

Sentenza completa

N. 16227/2014
REG.RIC.

N. 00932/2016 REG.PROV.COLL.

N. 16227/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 16227 del 2014, proposto da -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avvocato Stefano Oliva ed elettivamente domiciliato in Roma, viale Regina Margherita n. 262, presso lo studio del predetto avvocato;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Pier Ludovico Patriarca, dell’Avvocatura comunale, con il quale è domiciliato per legge in Roma, via Tempio di Giove n. 21;

per l'annullamento

della nota prot. n. 28062 in data 25 marzo 2014, con la quale Roma Capitale ha disposto l’archiviazione dell’istanza presentata dal ricorrente in data…

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