Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40661 del 9 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40661PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale dell'imputato per i reati contestati può essere affermata sulla base di una motivazione logica e unitaria che valuti complessivamente gli elementi di prova in atti, senza che siano ammissibili censure in fatto volte a proporre una lettura alternativa degli eventi. L'esclusione del vincolo della continuazione tra reati e la revoca della sospensione condizionale della pena possono essere correttamente decise dai giudici di merito sulla base di una motivazione adeguata, senza che ciò comporti vizi di legittimità. La mancata concessione dei benefici di legge, come la sospensione condizionale della pena e l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche, rientra nel potere discrezionale del giudice, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ba. Ra. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza 30 gennaio 2009 della Corte di appello di Napoli, che ha confermato la sentenza 16 dicembre 2006 del Tribunale di ((omissis)) di condanna per i reati di cui alla Legge n. 633 del 1941, articolo 171 ter, articolo 337 cod. pen. e articoli 582-585 cod. pen.;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal ((omissis)).

Sentito il Pubblico Minister…

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