La ricostruzione di un edificio danneggiato da un evento calamitoso, anche se non contestuale alla demolizione e con lievi differenze volumetriche e di sagoma rispetto all'originario, può essere assentita mediante denuncia di inizio attività (d.i.a.) ai sensi dell'art. 22 del D.P.R. n. 380/2001, qualora risulti accertata l'identità sostanziale tra il nuovo edificio e quello preesistente, sulla base di elementi probatori certi e inequivocabili, come planimetrie, rilievi tecnici e documentazione fotografica, anche se la demolizione sia stata disposta illegittimamente dall'amministrazione. In tali casi, il requisito della contestualità tra demolizione e ricostruzione non è essenziale, atteso che la mancata contestualità è imputabile all'amministrazione stessa. Inoltre, la normativa urbanistica sopravvenuta non può incidere sullo jus aedificandi riconosciuto dalla disciplina previgente, in applicazione del principio di tutela dell'affidamento e del buon andamento dell'azione amministrativa.