Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25025 del 30 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25025PEN

Massima

Generata da Simpliciter
L'attività investigativa privata svolta da un pubblico ufficiale in modo sistematico e organizzato, anche avvalendosi di collaboratori e strumenti tecnologici, al di fuori dei compiti istituzionali e per finalità di lucro, integra il reato di associazione per delinquere, in quanto rivela l'esistenza di una struttura stabile e verticistica finalizzata alla commissione di una pluralità di reati, tra cui l'accesso abusivo a sistemi informatici, la rivelazione di segreti d'ufficio, la ricettazione e la rapina. Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualifica, si introduce abusivamente in sistemi informatici al fine di acquisire informazioni riservate per conto di terzi, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico, a prescindere dall'effettiva realizzazione dell'accesso da parte di un suo collaboratore, essendo sufficiente il suo ruolo di mandante. La condanna per tali reati non può essere esclusa sulla base di mere giustificazioni o versioni alternative fornite dall'imputato, ove le stesse risultino prive di riscontri probatori e in contrasto con gli elementi di prova raccolti, come il rinvenimento presso la sua abitazione di strumenti e materiale informatico idonei a consentire l'attività illecita, nonché la documentazione di accessi abusivi ai sistemi informatici. Inoltre, il riconoscimento fotografico e personale della vittima, unitamente ad altri elementi di prova logica, come l'interrogazione del sistema informativo successiva alla commissione del reato, possono fondare la responsabilità dell'imputato anche per reati come la rapina, pur in assenza di una perfetta corrispondenza tra l'accusa e la sentenza, laddove l'imputato sia stato posto in condizione di esercitare effettivamente il diritto di difesa. Infine, la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivata con riferimento alla gravità e alla pericolosità sociale delle condotte contestate, in particolare l'abuso della qualifica pubblica a fini di lucro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

Dott. SALEMME Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/01/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale in persona della Dott.ssa Guerra Mariaemanuela, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito le conclusioni del difensore della costituita parte civile (OMISSIS), il quale si riporta alle conclusioni scritte che d…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.