Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45119 del 31 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45119PEN

Massima

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Il dolo dell'imputato può essere desunto da un quadro indiziario univoco e convergente, senza che sia necessaria la prova diretta della sua condotta partecipativa, materiale o psichica, al reato contestato. La Corte di Cassazione, in sede di controllo di legittimità, non deve stabilire se la decisione di merito proponga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né condividerne la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. L'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso la sentenza del 03/12/2013 della Corte di Appello di Bologna;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

1. Con sentenza del 03/12/2013, la Corte di Appello di Bologna confermava la sentenza con la quale, in data 05/02/2010, il …

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