Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13804 del 31 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:13804PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione, nel giudizio di legittimità, non può esaminare nel merito le questioni non specificamente dedotte con i motivi di ricorso, in quanto ciò comporterebbe un'inammissibilità del ricorso per genericità delle doglianze, precludendo ogni possibilità di far valere o rilevare d'ufficio l'eventuale estinzione del reato per prescrizione, pur maturata in data anteriore alla pronuncia della sentenza di appello, ma non dedotta né rilevata dal giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione deve contenere specifiche censure, raccordate a determinati punti della sentenza impugnata, al fine di consentire l'esame nel merito delle questioni sollevate, nel rispetto del principio di tassatività dei motivi di ricorso previsto dall'art. 581 c.p.p. Diversamente, il ricorso sarà dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

e

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa dalla Corte d'Appello di Palermo il 5 marzo 2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi;

udita la relazione del consigliere Dott. MOGINI Stefano;

udito il sostituto procuratore generale CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

PREMESSO che con la sentenza in epigrafe la Corte d…

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