Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31707 del 29 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31707PEN

Massima

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Il reato di calunnia sussiste quando l'imputato, con denuncia o querela, accusa falsamente una persona di aver commesso un reato, nonostante le risultanze probatorie dimostrino che l'imputato stesso aveva effettivamente sottoscritto il documento contestato. La mera affermazione di non aver sottoscritto il documento non è sufficiente a integrare il reato di calunnia, essendo necessario che l'imputato abbia consapevolmente e deliberatamente accusato falsamente l'altra persona di aver commesso un reato. I giudici di merito, sulla base di prove testimoniali e documentali, possono accertare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di calunnia, anche in assenza di contestazioni specifiche da parte dello stesso in merito all'esistenza e alla sottoscrizione del documento contestato. La motivazione della sentenza che ricostruisce in modo logico e coerente il quadro probatorio è immune da vizi logici e giuridici, e pertanto il ricorso per cassazione avverso tale sentenza deve essere rigettato, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

GH. Mo. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 13 aprile 2007 della Corte di appello di Brescia;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

Udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con…

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