Il giudice di pace, nell'applicare la causa di estinzione del reato per riparazione del danno ai sensi del D.Lgs. n. 274/2000, art. 35, comma 2, deve valutare la congruità dell'offerta risarcitoria effettuata dall'imputato non solo in relazione all'entità del fatto, al pericolo di reiterazione e alla personalità dell'imputato, ma anche in considerazione di tutte le conseguenze dannose e pericolose riconducibili al reato, nonché della necessità di assicurare una valenza retributiva e di prevenzione speciale all'intervento giudiziale, attraverso un'attenta disamina di tutti gli elementi rilevanti. Inoltre, il giudice deve considerare le spese di costituzione e difesa sostenute dalla parte civile per una compiuta partecipazione al giudizio, in applicazione degli artt. 153 disp. att. c.p.p. e 541 c.p.p., comma 1. La sentenza del giudice di pace che decide sull'estinzione del reato per riparazione del danno è appellabile, con la conseguenza che il ricorso per Cassazione proposto dalla parte civile deve essere convertito in appello.