Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15996 del 10 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15996PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni ai sensi della normativa antimafia può essere legittimamente disposto nei confronti di soggetti che, pur non essendo stati condannati per il reato di associazione mafiosa, risultino comunque indiziati di appartenere ad un'organizzazione criminale di tipo mafioso sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, quali la sottoposizione a misure di prevenzione personali, la disponibilità di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati e l'accertata commissione di reati aggravati dal metodo mafioso. In tali casi, la confisca può essere disposta anche nei confronti di terzi, come il coniuge o i familiari del proposto, qualora emerga la loro partecipazione, anche indiretta, alla gestione di beni e attività economiche riconducibili all'indagato, in assenza di una lecita giustificazione della provenienza di tali beni. La motivazione del provvedimento di confisca deve dare conto in modo puntuale e coerente di tutti gli elementi indiziari che giustificano l'adozione della misura, senza che sia necessario un previo accertamento definitivo della responsabilità penale dell'indagato per il reato di associazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonel - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso il decreto in data 11 gennaio 2013 della Corte di appello di Catanzaro n. 51/2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

lette le conclusioni del pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale dott. GIALANELLA Antonio il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO<…

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