Il provvedimento amministrativo di cessazione immediata di un'attività, adottato ai sensi dell'art. 11 del T.U.L.P.S., deve essere sorretto da un'adeguata istruttoria e da una congrua motivazione che dia conto dei presupposti di fatto e di diritto posti a fondamento dell'atto, nel rispetto del giusto procedimento e del principio di proporzionalità. L'Amministrazione è tenuta a valutare con attenzione le circostanze del caso concreto, verificando la sussistenza dei requisiti normativamente previsti per l'adozione di un provvedimento così incisivo sulla sfera giuridica del destinatario, il quale deve avere la possibilità di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni. L'ordine di cessazione immediata dell'attività, in assenza di una puntuale e congrua motivazione, che dia conto dell'effettiva sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto, si pone in contrasto con i principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché con il diritto di difesa del privato, configurando un eccesso di potere per carenza di istruttoria e di motivazione.