Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20718 del 13 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:20718PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente, pur in assenza di elementi oggettivi univoci e significativi che ne dimostrino la destinazione allo spaccio, non è sufficiente a integrare il reato di detenzione illecita, dovendo il giudice valutare tutte le circostanze del caso concreto, anche di natura soggettiva, per accertare la finalità esclusivamente personale della detenzione. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi probatori, sindacabile in sede di legittimità solo per manifesta illogicità o carenza motivazionale, senza che il giudice di cassazione possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello, il quale ha il compito di apprezzare in modo autonomo e insindacabile il quadro indiziario nel suo complesso. Pertanto, la mera detenzione di una modica quantità di sostanza stupefacente, pur accompagnata dal rinvenimento di strumenti potenzialmente utilizzabili per il confezionamento delle dosi, non integra necessariamente il reato di detenzione illecita ai fini di spaccio, dovendo il giudice valutare tutte le circostanze del caso concreto, anche di natura soggettiva, per accertare la finalità esclusivamente personale della detenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale presso la Corte di appello di Catanzaro;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15-03-2019 della Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabio Zunica;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Barberini Roberta, che ha concluso per l'inammissibilita' del …

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