Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13648 del 24 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:13648PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso può concorrere con il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti quando l'associazione mafiosa si avvalga del traffico di droga come una delle sue attività criminali, essendo in tal caso integrati i requisiti di entrambe le fattispecie associative. Ai fini della configurabilità del concorso tra i due reati associativi, è sufficiente che l'imputato abbia consapevolmente fornito il proprio contributo causale determinante all'esistenza, gestione e concreta operatività dell'associazione mafiosa, anche limitatamente al settore del narcotraffico, avvalendosi dei mezzi, della protezione e degli uomini messi a disposizione dal sodalizio criminoso. La prova dell'affiliazione ad una delle due associazioni influisce sulla prova dell'adesione all'altra, essendo gli affiliati dell'una da ritenersi affiliati anche all'altra compagine associativa, a condizione che per ciascuna di esse siano specificamente provati i relativi presupposti. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, anche se acquisite oltre il termine di 180 giorni dalla manifestazione della volontà di collaborare, possono essere utilizzate ai fini dell'emissione di misure cautelari, in quanto la sanzione dell'inutilizzabilità prevista dalla legge opera in modo parziale e relativo, non inficiando la genesi dell'atto. La presunzione di pericolosità sociale prevista per il reato di associazione mafiosa non è superabile in assenza di elementi indicativi dell'insussistenza di esigenze cautelari, mentre il pericolo di recidiva specifica può essere desunto dalle modalità e dalla gravità complessiva delle condotte contestate, dalla loro funzionalità allo svolgimento dei traffici illeciti in una vasta area del territorio controllata dal sodalizio criminoso ancora in piena operatività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5009/2013 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 03/07/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

sentite le conclusioni del PG Dott. Viola A.P. il quale ha chiesto il rigetto del ricorso

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza resa il 3 luglio 2013 il Tribunale del riesame di Napoli confermava l'ordinanza emessa dal G.I.P. dello stesso Tribunale in data 20 aprile 2013, con la q…

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