Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 671 c.p.p., non può essere riconosciuta sulla base della mera contiguità temporale e dell'omogeneità dei titoli di reato, essendo necessario che il condannato alleghi in modo specifico e concreto l'esistenza di un unico disegno criminoso, non essendo sufficiente il riferimento generico alla successione cronologica e alla tipologia dei reati commessi. Il giudice, nel valutare la sussistenza della continuazione, deve quindi esaminare attentamente le modalità operative delle singole condotte delittuose e la loro effettiva connessione sotto il profilo soggettivo, non potendo desumere l'unità del disegno criminoso dalla sola abitualità criminosa e dalla sistematica consumazione di illeciti. L'onere di allegazione a carico del condannato è, pertanto, dirimente ai fini del riconoscimento della continuazione, non potendo il giudice supplire alla carenza di elementi specifici e concreti forniti dall'interessato.