Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10044 del 5 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10044PEN

Massima

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Il delitto di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 è un reato permanente, la cui condotta tipica è caratterizzata dalla stabilità e permanenza del vincolo associativo e dalla presenza di una struttura organizzativa, a prescindere dal momento esatto in cui l'associazione si sia costituita. Pertanto, ai fini dell'accertamento della responsabilità degli imputati, il giudice di merito può legittimamente valutare elementi probatori relativi a periodi antecedenti o successivi a quello contestato, in quanto utili a ricostruire il contesto e il significato degli eventi riferiti al periodo oggetto di imputazione. La valutazione circa la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della circostanza attenuante prevista dal comma 6 dell'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, relativa alla lieve entità del fatto, rientra nell'ambito del giudizio di merito e può essere censurata in sede di legittimità solo per manifesta illogicità della motivazione, non per una diversa valutazione degli elementi di prova. Costituisce vizio di mancanza di motivazione l'omesso esame di un motivo di appello non inammissibile, il cui accoglimento avrebbe potuto determinare una diversa decisione. La giurisprudenza consolidata ritiene che le figure di promotore, fondatore, organizzatore e capo dell'associazione a delinquere, previste dall'art. 416 c.p., presentino ampi margini di sovrapposizione, essendo possibile l'attribuzione di più di tali ruoli a una stessa condotta. Ciò non comporta un deficit di tassatività della fattispecie, in quanto il nucleo comune di tali figure rimane comunque delimitato dai significati attribuibili ai singoli ruoli. La motivazione implicita in tema di diniego delle attenuanti generiche è sufficiente laddove dia conto dei fattori di giudizio che hanno condizionato la decisione, risultando implicitamente disattesi e superati tutti gli altri.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. RENZO Michele - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. An. An. nato il (OMESSO);

2. Fr. Sa. nato il (OMESSO);

3. Me. Lu. nato il (OMESSO);

4. Pi. Al. nato il (OMESSO);

5. Sp. Pa. nato il (OMESSO);

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il Pubblico Ministero, sost. proc. gen. Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto di tutti i…

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