Il potere di impugnazione della persona offesa che ha chiesto la citazione a giudizio dell'imputato per i reati di ingiuria e minaccia semplice si limita ai soli effetti civili, non essendo la stessa legittimata a proporre ricorso per Cassazione agli effetti penali, in quanto la citazione a giudizio è avvenuta su iniziativa del Pubblico Ministero. Pertanto, in tali ipotesi, l'impugnazione della persona offesa è ammessa esclusivamente per i profili civilistici della sentenza di proscioglimento emessa dal Giudice di Pace, non potendo la stessa contestare la decisione sul piano penale. Tale principio è affermato dalla giurisprudenza di legittimità, la quale ha chiarito che il ricorrente che ha chiesto la citazione a giudizio dell'imputato a norma dell'articolo 21 del D.Lgs. n. 274 del 2000 può proporre impugnazione, anche agli effetti penali, contro la sentenza di proscioglimento del Giudice di Pace solo nei casi in cui è ammessa l'impugnazione da parte del Pubblico Ministero. Pertanto, nel caso di reati di ingiuria e minaccia semplice, la persona offesa è legittimata a ricorrere in Cassazione unicamente per i profili civilistici della decisione, non potendo contestare la statuizione penale.