Cassazione penale Sez. II sentenza n. 14802 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14802PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni può essere disposto quando sussistono gravi indizi di sproporzione tra il valore dei beni posseduti dall'indagato e i redditi dichiarati, anche in relazione al nucleo familiare, in quanto tale sproporzione costituisce un indice sintomatico della provenienza illecita dei beni. Ai fini della valutazione della sussistenza del requisito della sproporzione, il giudice deve considerare la complessiva situazione patrimoniale e reddituale dell'indagato e del suo nucleo familiare, nonché l'andamento dei conti correnti e degli investimenti, al fine di verificare l'effettiva congruità tra redditi dichiarati e incremento patrimoniale. Il provvedimento di sequestro preventivo deve essere adeguatamente motivato, con l'indicazione dei dati fattuali e delle argomentazioni logiche che hanno condotto il giudice a ritenere sussistente il fumus del reato e il periculum in mora. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge, intesa come errores in iudicando o in procedendo, ovvero vizi della motivazione così radicali da renderla del tutto mancante o priva dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza. Il soggetto che non sia titolare del diritto di proprietà sui beni sequestrati non è legittimato a proporre richiesta di riesame o ricorso per cassazione, in quanto privo di concreto interesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza 28/10/2016 del Tribunale per il riesame di Avellino;
Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Domenico Gallo;
Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. Maria Giuseppina Fodaroni, la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 28/10/2016, il Tribunale per il riesame di Avellino, accogliendo l'app…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.