Il giudice, nel valutare la richiesta di sostituzione o revoca di una misura cautelare, è tenuto ad accertare se il fatto sopravvenuto sia indicativo del venir meno o dell'attenuazione delle esigenze cautelari che avevano giustificato l'applicazione della misura, considerando tutti gli elementi rilevanti, come il risarcimento del danno, il periodo di custodia già scontato e il giudizio prognostico sulla pericolosità sociale dell'indagato. Anche il mero decorso del tempo dall'applicazione della misura non è di per sé sufficiente a determinare l'attenuazione delle esigenze cautelari, dovendosi valutare ulteriori elementi sintomatici del mutamento della situazione precedentemente accertata. Il giudice, pertanto, deve effettuare una valutazione complessiva e motivata sulla persistenza o meno dei presupposti che avevano giustificato l'applicazione della misura cautelare, senza che il risarcimento del danno o il periodo di custodia già scontato possano automaticamente comportare la sostituzione della misura con una meno afflittiva, ove permangano elementi di concreta pericolosità sociale dell'indagato.