Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31719 del 11 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:31719PEN

Massima

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Il dolo di ricettazione può essere integrato anche sulla base dell'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è rivelatrice della volontà di occultamento e logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. Inoltre, ricorre il dolo di ricettazione nella forma eventuale quando l'agente ha consapevolmente accettato il rischio che la cosa acquistata o ricevuta fosse di illecita provenienza, non limitandosi ad una semplice mancanza di diligenza nel verificare la provenienza della cosa, che invece connota l'ipotesi contravvenzionale dell'acquisto di cose di sospetta provenienza. Non si richiede all'imputato di provare la provenienza del possesso delle cose, ma soltanto di fornire una attendibile spiegazione dell'origine del possesso delle cose medesime, assolvendo non ad onere probatorio, bensì ad un onere di allegazione di elementi, che potrebbero costituire l'indicazione di un tema di prova per le parti e per i poteri officiosi del giudice, e che comunque possano essere valutati da parte del giudice di merito secondo i comuni principi del libero convincimento. Chi riceva od acquisti un assegno bancario al di fuori delle regole che ne disciplinano la circolazione è necessariamente consapevole della sua provenienza illecita. La valutazione circa l'unicità del disegno criminoso rispetto a fatti consumati in tempi diversi costituisce una considerazione di fatto logicamente motivata e non contestabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO P. - rel. Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2017 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PARDO IGNAZIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BALDI FULVIO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1.1 La CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, con sentenza in data 02/03/2017, confermava la cond…

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