Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare i ricorsi proposti da Alfonso Damiano contro il Comune di Pagani, ha stabilito i seguenti principi di diritto: 1. L'ordinanza di demolizione di un'opera edilizia realizzata in assenza di idoneo titolo abilitativo, essendo un atto dovuto e vincolato, non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto il proprietario è comunque posto in condizione di interloquire prima dell'adozione del provvedimento definitivo di rimozione. 2. L'onere di dimostrare l'epoca di realizzazione di una costruzione abusiva incombe sul privato interessato, non sull'amministrazione, la quale ha il potere-dovere di sanzionare l'abuso edilizio accertato, salvo prova inconfutabile fornita dal ricorrente circa l'anteriorità dell'opera rispetto all'introduzione dell'obbligo di licenza edilizia. 3. La demolizione di un'opera abusiva può essere ingiunta al proprietario anche se non responsabile della sua realizzazione, in quanto l'illecito edilizio integra una fattispecie di illecito permanente sanzionata in via ripristinatoria a prescindere dall'accertamento del dolo o della colpa. 4. L'amministrazione non è tenuta a valutare d'ufficio la conformità urbanistica dell'opera abusiva ai fini dell'applicazione della sanzione demolitoria, essendo sufficiente l'accertamento della sua realizzazione in assenza di permesso di costruire. 5. La sanzione pecuniaria alternativa alla demolizione non è prevista per gli interventi eseguiti in totale assenza di titolo abilitativo, ma solo per le ipotesi di opere realizzate in assenza o in difformità dal permesso di costruire. 6. Il provvedimento di diniego di sanatoria edilizio è illegittimo se adottato dal responsabile del procedimento anziché dal dirigente o responsabile del competente ufficio comunale, in violazione dell'art. 36, comma 3, del d.p.r. n. 380/2001.