Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dall'art. 51, lett. f), della L.R. n. 56 del 1980, che vieta qualsiasi edificazione entro la fascia costiera di trecento metri dalla linea di battigia, costituisce un vincolo conformativo del diritto di proprietà, non suscettibile di sanatoria ai sensi dell'art. 33 della L. n. 47 del 1985, e non richiede l'acquisizione di pareri o valutazioni discrezionali da parte della Commissione Edilizia Comunale. Tale vincolo, infatti, non determina uno svuotamento incisivo del contenuto del diritto di proprietà, in quanto l'area rimane comunque utilizzabile per la realizzazione di opere e strutture intese all'effettivo godimento del verde pubblico, previa approvazione di un piano particolareggiato o di un progetto planovolumetrico. Pertanto, il diniego di condono edilizio per un immobile realizzato in violazione di tale vincolo è legittimo, in quanto l'Amministrazione non può autorizzare interventi edilizi in contrasto con il divieto assoluto di edificazione stabilito dalla legge regionale, a prescindere dall'acquisizione di pareri non vincolanti. Inoltre, il vincolo di destinazione a "verde pubblico" previsto dagli strumenti urbanistici ha carattere conformativo e non espropriativo, non essendo soggetto a decadenza per decorso del termine quinquennale di cui all'art. 2 della L. n. 1187 del 1968.