Il provvedimento di decadenza della concessione demaniale marittima per abusiva sostituzione di altri nel godimento del titolo concessorio è un atto vincolato, che l'amministrazione concedente è tenuta ad adottare una volta accertata la sussistenza dei relativi presupposti di fatto, senza possibilità di bilanciamento tra l'interesse pubblico e le esigenze del privato concessionario. La decadenza può essere dichiarata ai sensi dell'art. 47, comma 1, lett. e), del codice della navigazione, che prevede tale ipotesi tra i casi in cui l'amministrazione può pronunciare la decadenza del concessionario. Il coinvolgimento procedimentale del concessionario, ai sensi dell'art. 47 cod. nav. e dell'art. 10 della legge n. 241/1990, è necessario prima dell'adozione del provvedimento decadenziale, ma non comporta l'obbligo per l'amministrazione di recepire le osservazioni presentate, essendo sufficiente che di esse si dia atto nella motivazione del provvedimento finale. L'art. 45-bis del codice della navigazione, che disciplina l'affidamento a terzi della gestione delle attività oggetto di concessione demaniale marittima, non osta alla declaratoria di decadenza, in quanto il rapporto tra il concessionario e il terzo affidatario è di natura privatistica e non crea un nuovo e diretto rapporto concessorio tra il Comune e il terzo, il quale rimane comunque tenuto al rispetto di tutte le condizioni e gli obblighi dell'originaria concessione. Inoltre, la proroga delle concessioni demaniali marittime prevista dall'art. 100 del d.l. n. 104/2020 non si applica alle autorizzazioni ex art. 45-bis cod. nav., in quanto tale disposizione è riferibile esclusivamente ai titolari delle concessioni demaniali in forza di atti di natura pubblicistica.