Il Comune, accertata l'inottemperanza all'ordine di demolizione di un immobile abusivo, può legittimamente disporne l'acquisizione gratuita al proprio patrimonio disponibile ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. n. 380/2001 e, conseguentemente, ordinarne lo sgombero, in quanto espressione del generale potere di autotutela esecutiva riconosciuto all'Amministrazione ai sensi degli artt. 21-ter e 21-quater della legge n. 241/1990, al fine di rendere effettiva la sanzione demolitoria e reprimere l'illecito edilizio. Tale potere di sgombero, che non è soggetto a termini decadenziali, può essere esercitato dall'Ente anche in pendenza di un giudizio di impugnazione degli atti presupposti, trattandosi di una valutazione di mera opportunità amministrativa non sindacabile in sede giurisdizionale, ferma restando la possibilità per il privato di azionare gli opportuni rimedi cautelari in sede di appello. La legittimazione ad adottare l'ordine di sgombero spetta al funzionario preposto all'unità organizzativa competente, a prescindere dalla qualifica dirigenziale, purché risulti responsabile del procedimento e del settore, non essendo necessario che l'atto sia adottato da un Dirigente. L'acquisizione dell'area di sedime, estesa fino a dieci volte la superficie utile dell'immobile abusivo, è conforme alla previsione normativa, non richiedendo una specifica motivazione. Infine, la sottoscrizione digitale dell'atto è idonea a soddisfare il requisito della sottoscrizione autografa, non essendo dubbia la provenienza e l'attribuibilità dell'atto al suo autore.