Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51849 del 30 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51849PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di cui all'art. 12-sexies del d.l. n. 306 del 1992, conv. in l. n. 356 del 1992, non richiede l'accertamento di un nesso eziologico tra il reato e i beni, operando una presunzione legislativa di illecita accumulazione, essendo irrilevante che i beni siano o meno derivanti dal reato per il quale è stata inflitta la condanna. Il giudice di merito può legittimamente disporre tale misura cautelare reale sulla base di una valutazione prognostica della sproporzione tra la situazione reddituale dell'indagato e le sue disponibilità economiche, senza che sia necessario provare in concreto il nesso di pertinenzialità tra i beni e il reato ipotizzato. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione su tali provvedimenti cautelari è limitato al solo vizio di violazione di legge, essendo preclusa la verifica in concreto dei presupposti fattuali del sequestro.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alber - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 44/2013 TRIB. LIBERTA' di RIMINI, del 24/05/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALBERTO MACCHIA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

udito il difensore avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento dei motivi di ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 24 maggio 2013, il Tribunale di Rimini h…

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