Il giudice di merito è tenuto a dichiarare immediatamente l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, anche in assenza di eccezione di parte, in ossequio all'obbligo di immediata declaratoria di determinate cause di non punibilità previsto dall'art. 129 c.p.p. Tale obbligo sussiste indipendentemente dalla proposizione di un motivo di impugnazione specifico, essendo sufficiente che il ricorrente denunci, anche con un unico motivo, l'intervenuta estinzione del reato per prescrizione maturata prima della pronuncia della sentenza impugnata. Pertanto, il giudice di legittimità è tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza impugnata, agli effetti penali, qualora accerti che il reato sia effettivamente estinto per prescrizione. Diversamente, per quanto concerne le statuizioni civili, il ricorso per cassazione è ammissibile solo per i motivi tassativamente previsti dall'art. 606 c.p.p., comma 1, lett. a), b) e c), in applicazione della disciplina speciale di cui all'art. 39-bis del d.lgs. n. 274 del 2000, introdotto dal d.lgs. n. 11 del 2018, che limita i motivi di ricorso per cassazione avverso le sentenze di appello pronunciate dal giudice di pace.