Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15101 del 5 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15101PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, deve compiere un'attenta analisi delle risultanze investigative, coordinandole in un organico quadro interpretativo, senza incorrere in errori di diritto. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della logicità e conformità della motivazione ai canoni legali, senza poter riesaminare autonomamente gli elementi di fatto, essendo preclusa la rilettura degli stessi o l'adozione di nuovi parametri di valutazione. La valutazione del peso probatorio degli indizi è riservata al giudice di merito, la cui decisione può essere censurata in sede di legittimità solo per vizi della motivazione, senza che siano ammesse censure che si risolvano nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze già esaminate. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel sindacare la legittimità di un provvedimento cautelare, deve limitarsi a verificare che la motivazione sia intrinsecamente razionale e capace di rappresentare e spiegare l'iter logico seguito per la decisione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/05/2018 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
lette/sentite le conclusioni del PG, Dott.ssa CASELLA GIUSEPPINA;
Il Procuratore Generale conclude per il rigetto del ricorso;
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 30.5.2018, il Tribunale di Napoli, adito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., confermava il provvedimento del 10.4.2018, con il qua…

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