Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32348 del 24 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32348PEN

Massima

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Il reato di estorsione tentata si configura quando il comportamento minaccioso del soggetto agente, pur in presenza di un credito legittimo, eccede i limiti della mera richiesta di pagamento per assumere i connotati di una coartazione della volontà della vittima, tale da incutere timore e indurla a pagare per evitare conseguenze dannose. Ciò si verifica quando il soggetto agisce non solo per il recupero del credito, ma anche e soprattutto per il perseguimento di propri autonomi interessi illeciti, come l'aumento ingiustificato dell'importo dovuto. In tali casi, la condotta assume "ex se" i caratteri dell'ingiustizia, trasformandosi in un'attività estorsiva, a prescindere dalla legittimità del credito vantato. Pertanto, il reato di estorsione tentata è integrato dalle minacce proferite dal soggetto agente, accompagnate da un considerevole aumento della pretesa creditoria e dalla presenza di individui percepiti dalla vittima come "guardie del corpo", tali da incutere timore e indurla a pagare per evitare conseguenze dannose, anche quando il credito originario fosse legittimo. La valutazione della prova sull'elemento soggettivo del reato può fondarsi sulle risultanze delle intercettazioni ambientali e telefoniche, che dimostrino la consapevolezza e il concorso di entrambi i soggetti nell'operazione estorsiva. Infine, eventuali modifiche dell'imputazione originaria, relative all'importo richiesto, non comportano violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, purché non pregiudichino il diritto di difesa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Libero - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3278/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 13/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. Cedrangolo Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il Difensore Avv. (OMISS…

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