Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49825 del 11 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:49825PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione quando i motivi ripropongono pedissequamente i motivi di appello senza alcun riferimento alla motivazione della sentenza impugnata, in quanto tale modalità di impugnazione non risponde al requisito di specificità richiesto a pena di inammissibilità dall'art. 581 c.p.p., lett. c). Ciò in quanto, a fronte di una sentenza di appello che ha fornito una risposta ai motivi di gravame, la mera ripresentazione degli stessi motivi come motivi di ricorso in cassazione non può essere considerata come una critica argomentata rispetto a quanto affermato dalla corte di appello. La mancanza di specificità del motivo deve essere apprezzata non solo per la sua genericità, ma anche per la mancanza di correlazione tra le ragioni argomentate dalla decisione impugnata e quelle poste a fondamento dell'impugnazione, non potendo questa ignorare le esplicitazioni del giudice censurato senza cadere nel vizio di aspecificità, conducente all'inammissibilità ai sensi dell'art. 591 c.p.p., comma 1, lett. c). Inoltre, le argomentazioni che si risolvono in generiche censure in punto di fatto, tendenti unicamente a prospettare una diversa ed alternativa lettura dei fatti di causa, non possono trovare ingresso in sede di legittimità a fronte di una sentenza che appaia congruamente e coerentemente motivata proprio in punto di responsabilità dell'imputato. Infine, la sussistenza di circostanze attenuanti rilevanti ai sensi dell'art. 62-bis c.p. è oggetto di un giudizio di fatto, e può essere esclusa dal giudice con motivazione fondata sulle sole ragioni preponderanti della propria decisione, di talché la stessa motivazione, purché congrua e non contraddittoria, non può essere sindacata in cassazione neppure quando difetti di uno specifico apprezzamento per ciascuno dei pretesi fattori attenuanti indicati nell'interesse dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3484/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 22/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/10/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VERGA GIOVANNA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 22 novembre 2012 la corte d'appel…

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