Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti comunali relativi all'accesso agli atti e all'archiviazione del procedimento di vigilanza urbanistico-edilizia su un manufatto, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Nel processo amministrativo, l'interesse a ricorrere è caratterizzato dalla presenza di una lesione concreta ed attuale della sfera giuridica del ricorrente e dall'effettiva utilità che potrebbe derivare dall'eventuale annullamento dell'atto impugnato. Pertanto, se l'atto impugnato non è lesivo o la posizione di vantaggio per la quale si agisce non è tutelata, l'interesse a ricorrere non sussiste e il ricorso è inammissibile. 2. Nell'impugnazione di un provvedimento di archiviazione di un procedimento di vigilanza urbanistico-edilizia, il ricorrente deve indicare le ragioni per cui tale provvedimento avrebbe leso i suoi diritti e interessi legittimi. In mancanza di tale indicazione, il ricorso è inammissibile per difetto di interesse. 3. La difficoltà di individuare le disposizioni precettive contenute nei regolamenti comunali antecedenti all'entrata in vigore della legge urbanistica del 1942 può impedire all'amministrazione l'esercizio legittimo del potere sanzionatorio nei confronti di manufatti realizzati in epoca anteriore, per mancanza del presupposto della certezza giuridica della abusività dell'opera.