Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2298 del 20 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:2298PEN

Massima

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Il diritto di critica giornalistica, pur essendo un fondamentale strumento di controllo democratico, trova un limite nel requisito della verità dei fatti riportati. Pertanto, l'affermazione di responsabilità penale per diffamazione a mezzo stampa è giustificata quando l'articolo contenga specifiche accuse non corrispondenti al vero, anche qualora il giornalista le abbia apprese nell'ambito di un procedimento penale in corso. Inoltre, il termine di prescrizione del reato di diffamazione decorre dalla data di pubblicazione dell'articolo e può essere sospeso durante il giudizio di impugnazione, senza che il giornalista possa invocare la prescrizione maturata successivamente alla sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/05/2014 della Corte d'Appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con la sentenza impugnata, in parziale riforma della sentenza del Tribunale di Ancona del 25/11/2009, veniva confermata l…

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