Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31200 del 17 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:31200PEN

Massima

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Il dolo generico, quale consapevolezza degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale e determinata volontà di inadempimento, è sufficiente a integrare il delitto di cui all'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956, a prescindere dalle specifiche finalità che abbiano ispirato la condotta. La determinazione della pena, nell'ambito del minimo e massimo edittale, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo i casi di manifesta illogicità o irragionevolezza, così come il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento ai gravi e numerosi precedenti penali dell'imputato e alla sua conclamata pericolosità sociale, attestata anche dalla sottoposizione alla misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 861/2012 CORTE APPELLO di CALTANISSETTA, del 28/11/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIPPO CASA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 28.11.2013, la Corte di Appello di Caltaniss…

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