Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15734 del 8 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15734PEN

Massima

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Il reato di truffa continuata aggravata è integrato dalla condotta di un pubblico ufficiale che, attestando falsamente sugli ordini di servizio lo svolgimento di attività di ispezione mai effettuate e trascrivendole sul memoriale di servizio e negli appositi modelli, si attribuisce indebitamente il compenso per lavoro straordinario, anche se tale profitto non viene effettivamente conseguito per cause indipendenti dalla sua volontà. L'idoneità degli artifici e raggiri a indurre in errore la pubblica amministrazione non è esclusa dalla circostanza che quest'ultima abbia posto in essere controlli interni volti a impedire il raggiungimento del risultato perseguito dall'agente, essendo sufficiente che gli atti compiuti siano astrattamente idonei a trarre in inganno. Inoltre, l'elemento psicologico del reato di truffa è integrato dalla consapevolezza dell'agente di conseguire un profitto ingiusto, senza che sia necessario l'intento di provocare un danno erariale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 113/2012 CORTE MILITARE APPELLO di ROMA, del 15/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LOCATELLI GIUSEPPE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FLAMINI Luigi Maria, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 18.4.2012 il Tribunale milit…

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