Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20859 del 18 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:20859PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia implicita consistente nel prospettare alla vittima la perdita definitiva di beni, la costringe a consegnare una somma di denaro al fine di recuperare la refurtiva, procurandosi così un ingiusto profitto con pari danno per la parte offesa. La minaccia, che può essere attuata con le modalità più disparate, non richiede che sia tale da annullare completamente la libertà di scelta della vittima, essendo sufficiente che in essa sorga il timore di un concreto pregiudizio ove non acconsenta alla richiesta dell'agente. Ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che l'agente non abbia avuto contatti diretti precedenti con gli altri concorrenti, essendo sufficiente che egli si sia intromesso nella vicenda e abbia svolto un ruolo attivo nel tentativo di estorcere denaro alla vittima. La consapevolezza dell'agente di partecipare ad un fatto estorsivo può desumersi dal suo comportamento, come il richiedere una somma di denaro per la restituzione della refurtiva e il recarsi con le parti offese ad un appuntamento per recuperarla. La vittima del reato di estorsione può essere anche il soggetto che, pur non avendo partecipato direttamente alle trattative, sia stato comunque coinvolto nella vicenda e abbia subito un danno patrimoniale a causa della condotta estorsiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. GU. SE. nato (OMESSO);

2. FE. AD. nato il (OMESSO);

3. FE. FR. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 8/07/2005 della Corte di Appello di Perugia;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per l'inammissibili…

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