La proroga automatica ex lege delle concessioni demaniali marittime in scadenza non trova applicazione qualora la norma nazionale che la prevede risulti in contrasto con il diritto dell'Unione europea. In tal caso, l'effetto della proroga deve considerarsi tamquam non esset, come se non si fosse mai prodotto. Tuttavia, al fine di assicurare alle amministrazioni un ragionevole lasso di tempo per intraprendere le necessarie procedure di affidamento, la Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha stabilito che l'operatività degli effetti della propria decisione di disapplicazione della proroga legale debba decorrere dal 31 dicembre 2023. Scaduto tale termine, tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente dalla presenza di un soggetto subentrante nella concessione. La titolarità di una concessione demaniale marittima ottenuta a seguito di una procedura di gara pubblica indetta ai sensi dell'art. 155, comma 1, lett. a), del D.Lgs. n. 163/2006, attraverso il procedimento di "Project Financing", non esime il concessionario dall'applicazione della disciplina di cui all'Adunanza Plenaria n. 18/2021, in quanto il rapporto concessorio è instaurato tra il Comune e il precedente concessionario, estraneo al Comune. Pertanto, anche in tali ipotesi, la concessione demaniale marittima dovrà considerarsi priva di effetto a decorrere dal 31 dicembre 2023, salvo l'espletamento di una nuova procedura di affidamento.