Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28324 del 28 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28324PEN

Massima

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Il diritto di cronaca giudiziaria, quale causa di giustificazione della diffamazione, sussiste quando il giornalista abbia esaminato e controllato attentamente la notizia in modo da superare ogni ragionevole dubbio sulla sua veridicità, limitandosi a riferire fedelmente il contenuto di atti e provvedimenti dell'autorità giudiziaria, senza effettuare autonome ricostruzioni o ipotesi giornalistiche tendenti a sostituire l'attività degli organi investigativi. La veritá della notizia mutuata da un provvedimento giudiziario sussiste qualora essa corrisponda al contenuto degli atti e dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria, non potendosi richiedere al giornalista di dimostrare la fondatezza delle decisioni assunte in sede giurisdizionale. Il diritto di cronaca, che può comportare qualche sacrificio dell'accuratezza della verifica della verità del fatto narrato e della bontà della fonte per esigenze di velocità, presuppone comunque l'immediatezza della notizia e la tempestività dell'informazione, non ricorrendo quando si offre il resoconto di fatti distanti nel tempo, in relazione ai quali è legittimo pretendere una attenta verifica di tutte le fonti disponibili. Pertanto, laddove si dà conto di vicende giudiziarie, incombe l'obbligo di accertare e rappresentare compiutamente lo sviluppo degli esiti processuali delle stesse. In tale contesto, la sentenza di riforma in senso assolutorio di una precedente condanna deve fornire una motivazione puntuale e adeguata, che giustifichi la difforme conclusione adottata, anche riassumendo, se necessario, la prova dichiarativa decisiva, senza l'obbligo di rinnovare l'istruzione dibattimentale mediante l'esame dei soggetti che hanno reso dichiarazioni ritenute decisive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) parte civile;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/11/2017 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TUDINO Alessandrina;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso per l'inammissibili…

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