Il giudice dell'esecuzione competente a valutare l'ammissibilità dell'istanza di ammissione al credito presentata da un terzo in relazione a beni confiscati è il giudice che ha disposto la confisca definitiva, anche se questa sia stata pronunciata nell'ambito di un procedimento penale ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306 del 1992, e non il tribunale della prevenzione che ha dichiarato l'inammissibilità dell'istanza per difetto del presupposto della definitività della misura di prevenzione. Le norme a tutela dei terzi creditori in buona fede di cui al d.lgs. n. 159 del 2011, art. 52 e ss. si applicano anche alle confische disposte ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306 del 1992, in quanto la disciplina di tali istituti, pur avendo caratteristiche peculiari, non esclude l'operatività delle predette disposizioni a garanzia dei diritti dei terzi estranei al reato. Il giudice dell'esecuzione, pertanto, è tenuto a valutare l'ammissibilità dell'istanza di ammissione al credito presentata dal terzo creditore in buona fede, senza poter dichiarare l'inammissibilità per il solo difetto del requisito della definitività della misura di prevenzione, dovendo invece verificare la sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per il riconoscimento del credito.