Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26211 del 14 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:26211PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'oggettiva esistenza di lesioni fisiche su una persona non comporta automaticamente la responsabilità penale degli agenti di polizia che l'hanno accompagnata presso gli uffici di questura, qualora vi siano possibili cause alternative della produzione di tali lesioni, come l'azione di contenimento posta in essere dagli agenti durante una colluttazione o il comportamento autolesivo della persona stessa, debitamente accertati e motivati dal giudice di merito. Il mero riscontro delle lesioni non è sufficiente a provare la condotta illecita degli imputati, essendo necessaria una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto al fine di escludere ragionevolmente altre plausibili spiegazioni del danno fisico subito dalla persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Brescia;

nel procedimento nei confronti di:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 13/10/2011 del Giudice dell'udienza preliminare presso il Tribunale di Cremona;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta…

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