Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16250 del 28 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:16250PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno può essere applicata a coloro che, sulla base di elementi di fatto, risultino abitualmente dediti alla commissione di delitti, in particolare contro il patrimonio, idonei a produrre ingenti profitti illeciti, anche se risalenti nel tempo, purché tale propensione criminale si sia manifestata in un significativo arco temporale della vita del proposto e risulti attuale al momento dell'applicazione della misura, in ragione della persistente dedizione del soggetto ad attività delittuose, anche se non necessariamente della stessa natura di quelle pregresse, e del suo radicamento in contesti ambientali connotati dalla presenza di fenomeni criminali, come l'usura. La durata e le modalità della misura devono essere proporzionate alla gravità della pericolosità sociale accertata, senza che la precaria condizione di salute del proposto costituisca di per sé ostacolo all'imposizione degli obblighi e delle prescrizioni connessi. Ai fini della confisca di prevenzione, la sproporzione tra i redditi leciti e il patrimonio accumulato dal proposto e dai suoi familiari, anche attraverso l'impiego di beni acquistati con il ricavato di precedenti attività illecite, è sufficiente a giustificare l'ablazione, senza che sia necessario dimostrare la diretta derivazione di ogni singolo bene dai proventi di specifici reati, essendo sufficiente l'accertamento della matrice illecita dell'incremento patrimoniale complessivo, anche in virtù del principio di "illiceità derivata per contagio". La simulazione di atti dispositivi di beni non esclude la confiscabilità degli stessi, qualora risulti che il proposto ne abbia comunque goduto della disponibilità, impiegandoli anche per finalità criminali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 23/05/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del PG, il quale ha chiesto il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 23 maggio 2019 la Corte di appello di Roma ha, tra l'altro, confermato, nei confronti di (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) il decreto co…

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