Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28950 del 3 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:28950PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso per cassazione avverso un provvedimento cautelare, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter procedere ad una nuova valutazione degli elementi di prova. Il ricorso per cassazione che deduca il vizio di manifesta illogicità della motivazione, pur richiamando atti specificamente indicati, è inammissibile se non contiene l'integrale trascrizione o allegazione di tali atti e non ne illustra adeguatamente il contenuto, in modo da renderlo autosufficiente rispetto alle relative doglianze. Il giudice di legittimità, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la correttezza del ragionamento seguito e la coerenza logica della motivazione, senza poter riesaminare il merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 27/11/2013 del Tribunale di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. STABILE Carmine che ha concluso chied…

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