Il concorso di più persone nell'omicidio volontario aggravato dalla crudeltà può essere affermato sulla base di un compendio probatorio articolato, che comprende dichiarazioni testimoniali, risultanze tecnico-scientifiche e immagini di videosorveglianza, purché la motivazione della sentenza dia conto in modo esaustivo del nesso causale tra la condotta di ciascun concorrente e l'evento morte, nonché del coefficiente psicologico di dolo omicidiario e crudeltà. Ove tuttavia emergano elementi di incertezza in ordine al ruolo effettivamente svolto da uno degli imputati, la cui presenza sul luogo del fatto sia comunque accertata, il giudice di merito è tenuto a compiere un'approfondita disamina delle modalità della sua partecipazione, anche in chiave di qualificazione giuridica del suo contributo, senza poter desumere automaticamente la sua responsabilità concorsuale dall'accertata vicinanza spazio-temporale all'evento. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, in presenza di una condotta particolarmente efferata, può essere adeguatamente motivato anche sulla base di un solo elemento tra quelli indicati nell'art. 133 c.p., senza necessità di esaminare analiticamente tutte le deduzioni difensive.