Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38089 del 13 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38089PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è un reato abituale di evento, in cui la condotta persecutoria nel suo complesso assume rilevanza penale, a prescindere dalla gravità dei singoli atti che la compongono. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario l'accertamento di uno stato patologico, essendo sufficiente che gli atti persecutori abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell'equilibrio psicologico della vittima, producendo in essa un perdurante e grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per la propria incolumità o l'alterazione delle proprie abitudini di vita. La prova di tali eventi può essere desunta anche dalle dichiarazioni della persona offesa, dai suoi comportamenti conseguenti alla condotta dell'agente e dalle caratteristiche concrete della condotta persecutoria, senza che sia necessaria la produzione di certificazioni mediche. Inoltre, il reato è configurabile anche quando le singole condotte sono reiterate in un arco di tempo molto ristretto, purché si tratti di atti autonomi e la loro reiterazione sia la causa effettiva di uno degli eventi considerati dalla norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TORINO;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
inoltre:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2015 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udito in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2016, la relazione svolta dal Consigliere GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Giuseppe CORASANITI, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio…

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