Consiglio di Stato sentenza n. 7533 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:7533SENT

Massima

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L'assegnazione temporanea di un immobile confiscato alla criminalità organizzata e destinato a finalità sociali, effettuata da un Comune in favore di un soggetto in condizioni di grave disagio sociale e abitativo, non costituisce un contratto di locazione soggetto alla disciplina della legge n. 431 del 1998 sul rinnovo automatico del rapporto, ma una concessione straordinaria di un bene pubblico, la cui durata è determinata dall'amministrazione in base a criteri di bilanciamento tra l'esigenza di soddisfare temporaneamente il bisogno abitativo del destinatario e quella di rendere nuovamente disponibile l'immobile per altri scopi di utilità sociale. Pertanto, una volta scaduto il termine massimo di assegnazione, anche eventualmente prorogato una sola volta, l'amministrazione è tenuta a rientrare nel possesso del bene, senza che ciò richieda una particolare motivazione o istruttoria in ordine alla verifica della persistenza dello stato di necessità dell'assegnatario, essendo sufficiente il richiamo all'avvenuta scadenza del periodo di assegnazione temporanea. La clausola manoscritta inserita nell'atto di assegnazione, che prevede la durata temporanea del rapporto e la possibilità di una sola proroga, non è di per sé illegittima, in quanto l'atto amministrativo può essere redatto anche in forma manoscritta, senza che ciò comporti necessariamente vizi di forma o di autenticità, salvo che l'interessato non fornisca idonei elementi probatori a sostegno della sua pretesa di inesistenza o nullità della clausola. Infine, le garanzie partecipative del destinatario del provvedimento di rilascio dell'immobile sono rispettate qualora l'amministrazione assegni un congruo termine per il rilascio, in luogo di quello originariamente più breve.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/09/2024

N. 07533/2024REG.PROV.COLL.

N. 01330/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1330 del 2022, proposto da
-OMISSIS-, rappresentata e difesa dall'avvocato Alessandro Leuci, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Lecce, rappresentato e difeso dall'avvocato Laura Astuto, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Lecce, via Rubichi n. 16;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, sezione staccata di Lecce (Sezione Terza), n. 01072/2021, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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