Il provvedimento di radiazione e cancellazione dal Registro Unico degli Intermediari Assicurativi (RUI) adottato dall'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) nei confronti di un intermediario assicurativo è legittimo qualora l'intermediario abbia commesso gravi violazioni degli obblighi di diligenza, correttezza, trasparenza e professionalità, non avendo agito in modo da non recare pregiudizio agli interessi dei contraenti/assicurati, in particolare per non aver rimesso alla società assicuratrice le somme riscosse dagli assicurati a titolo di premi e per aver violato gli obblighi di separatezza patrimoniale non versando i premi incassati. Tali condotte, che integrano gravi infrazioni disciplinari, giustificano l'adozione della sanzione più grave della radiazione e cancellazione dal registro, non potendo essere rilevanti a tal fine le giustificazioni addotte dall'interessato in merito alla propria situazione economica e ai rapporti con le banche, atteso che l'obbligo di diligenza, correttezza e trasparenza nell'esercizio dell'attività di intermediazione assicurativa costituisce un dovere inderogabile, la cui violazione comporta l'irrogazione della sanzione espulsiva, indipendentemente dalle condizioni soggettive dell'intermediario. Il ricorso avverso tale provvedimento sanzionatorio è dichiarato irricevibile per tardivo deposito, in applicazione del rito speciale previsto per i provvedimenti delle autorità amministrative indipendenti, che prevede la dimidiazione di tutti i termini processuali, ad eccezione di quello decadenziale per la proposizione del ricorso.