Il reato di cui all'art. 75-bis, comma 1, lett. d) e comma 6, del D.P.R. n. 309 del 1990, essendo stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 94 del 2016, non può più essere considerato previsto dalla legge come reato, con la conseguenza che la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio. La Corte di Cassazione, in presenza di una pronuncia di illegittimità costituzionale che elimina la rilevanza penale di un determinato fatto, è tenuta ad annullare senza rinvio la sentenza di condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Tale principio si applica indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, essendo sufficiente l'accertamento dell'avvenuta declaratoria di incostituzionalità della norma incriminatrice. L'annullamento senza rinvio consegue automaticamente alla declaratoria di illegittimità costituzionale, senza che sia necessario alcun ulteriore accertamento di merito da parte del giudice di legittimità. La massima esprime il principio per cui, a seguito di una pronuncia di incostituzionalità che elimina la rilevanza penale di un determinato fatto, il giudice di legittimità è tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza di condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Tale principio si applica in modo uniforme, indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, essendo sufficiente l'accertamento dell'avvenuta declaratoria di incostituzionalità della norma incriminatrice. L'annullamento senza rinvio consegue automaticamente alla declaratoria di illegittimità costituzionale, senza che sia necessario alcun ulteriore accertamento di merito da parte del giudice di legittimità.