Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35311 del 22 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:35311PEN

Massima

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Il dolo diretto alternativo sussiste quando l'agente, nel porre in essere una condotta violenta, si rappresenta la possibilità che questa possa cagionare la morte della vittima e, ciò nonostante, la realizza volendo, in alternativa, che la vittima patisca lesioni o perda la vita. Tale elemento soggettivo può essere desunto dalle modalità concrete della condotta, quali il numero, la violenza e la direzione dei colpi inferti con un'arma potenzialmente micidiale, nonché dall'assenza di segni di aggressione sul corpo dell'agente, indice dell'assenza di una reazione meramente difensiva. La sproporzione tra l'offesa e la reazione, valutata anche in relazione alla possibilità di porre in essere condotte alternative meno lesive, esclude la configurabilità della legittima difesa, anche nella forma putativa o dell'eccesso colposo, dovendosi ritenere che l'agente abbia agito con la consapevolezza e la volontà di cagionare la morte della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 06/07/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELE CAPPUCCIO;
lette le conclusioni rassegnate, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore DE MASELLIS MARIELLA, che ha chiesto il rigetto del ricorso, e dal ricorrente, che ha, invece, insistito per il suo acco…

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