Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso proposto dalla Fondazione Modigliani avverso il provvedimento di riacquisizione forzosa di un immobile di proprietà comunale adibito a sede della Fondazione, ha affermato il principio secondo cui l'amministrazione comunale, nell'esercitare i propri poteri di autotutela possessoria su beni del patrimonio indisponibile, è tenuta a contemperare tale potere con le norme di tutela dei beni culturali, nonché con i propri atti di indirizzo in materia di riordino del patrimonio indisponibile comunale. In particolare, il Tribunale ha rilevato che l'amministrazione comunale, nel procedere alla riacquisizione forzosa dell'immobile, non ha adeguatamente considerato che l'immobile ospitava un archivio dichiarato di notevole interesse storico, con la conseguente necessità di coinvolgere preventivamente il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Soprintendente competente al fine di concordare le modalità di spostamento e tutela del bene culturale. Inoltre, l'amministrazione comunale non ha tenuto conto delle proprie deliberazioni in materia di riordino del patrimonio indisponibile, le quali prevedono una maggiore tutela per gli utilizzatori che svolgono attività di interesse pubblico e sociale, come nel caso della Fondazione ricorrente. Pertanto, il Tribunale ha annullato il provvedimento di riacquisizione forzosa, rilevando che l'amministrazione comunale, nell'esercitare i propri poteri di autotutela, è tenuta a contemperare tali poteri con le norme di tutela dei beni culturali e con i propri atti di indirizzo in materia di riordino del patrimonio indisponibile comunale.