Il socio illimitatamente responsabile di una società fallita può essere condannato per il reato di bancarotta fraudolenta distrattiva solo qualora sia accertato in modo chiaro e univoco lo stato di insolvenza della società al momento degli atti di disposizione del proprio patrimonio personale, tenendo conto di tutti gli elementi probatori rilevanti, come la situazione economica e patrimoniale complessiva della società, la capacità di produrre reddito, l'esistenza di altri beni sociali, nonché le specifiche vicende personali che hanno determinato tali atti dispositivi. L'elemento soggettivo del reato deve essere valutato alla luce di tali circostanze, senza basarsi su meri dati contabili o dichiarazioni di parte, ma effettuando un'analisi complessiva della situazione economica e della condotta del socio, al fine di verificare la sussistenza del dolo di reato. Inoltre, l'estensione del fallimento al socio illimitatamente responsabile costituisce una questione di carattere preliminare e pregiudiziale, che deve essere adeguatamente accertata e motivata prima di procedere all'esame della responsabilità penale del socio per bancarotta fraudolenta.