La parte civile è legittimata a proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di proscioglimento dell'imputato, agli effetti della responsabilità civile, ai sensi dell'art. 576 c.p.p. Tuttavia, qualora il ricorso immediato per cassazione deduca anche vizi di motivazione, esso deve essere convertito in appello, ai sensi dell'art. 569 c.p.p., comma 3, con conseguente trasmissione degli atti alla competente Corte di Appello per il giudizio di merito di secondo grado. Il potere di impugnazione della parte civile non è limitato al solo ricorso per cassazione, ma si estende anche all'appello, in conformità con l'orientamento giurisprudenziale consolidato, in quanto l'art. 576 c.p.p. non circoscrive tale facoltà al solo ricorso per cassazione, come invece accade nella diversa ipotesi disciplinata dall'art. 428 c.p.p., comma 2. Pertanto, la parte civile può scegliere liberamente tra il ricorso per cassazione e l'appello, a seconda dei motivi di impugnazione dedotti, fermo restando che, in caso di deduzione di vizi motivazionali, il ricorso per cassazione deve essere convertito in appello.