La procedura espropriativa relativa ai Piani di Edilizia Economica e Popolare (P.E.E.P.) è disciplinata da una normativa speciale che prevale sulla disciplina generale dell'espropriazione per pubblica utilità. In particolare, il Piano ha efficacia ex lege per diciotto anni, per cui il decreto di esproprio emesso entro tale lasso temporale è pleno iure tempestivo, senza necessità di indicare un termine finale di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità. L'Amministrazione comunale, nell'ambito di un P.E.E.P., ha il dovere di emanare gli atti finalizzati al recupero delle spese sostenute per l'acquisizione dei terreni, anche attraverso la richiesta di conguagli agli assegnatari degli alloggi, in applicazione del principio di integrale copertura delle spese previsto dalla legge. Tale obbligo permane anche in caso di incremento del costo di acquisizione dei terreni dovuto a mutamenti legislativi dei criteri di computo dell'indennità di esproprio, senza che rilevi l'eventuale ritardo oggettivo della procedura espropriativa, purché questa non sia imputabile a colpa dell'Amministrazione. La ripartizione dei costi di acquisizione dei terreni tra i vari soggetti attuatori in base alla rendita catastale degli immobili assegnati, prevista dalla convenzione, costituisce una scelta logica e ragionevole, in quanto il dato catastale ben descrive le caratteristiche e il valore degli immobili edificati.